Le più recenti riformulazioni della manovra, depositate in Commissione Bilancio al Senato, delineano un cambio di impostazione netto: incassare dalla Pubblica Amministrazione non sarà più “neutro” rispetto alla propria posizione fiscale e contributiva. L’orientamento è quello di rendere la regolarità un presupposto operativo del pagamento: in presenza di debiti pendenti, il bonifico verrebbe interrotto a monte, con controlli generalizzati prima dell’erogazione.

Il perimetro, secondo il testo richiamato, si amplierebbe a tutti gli “emolumenti” e non solo ai pagamenti diretti della PA, estendendosi anche ai compensi gestiti da soggetti terzi ma a carico di risorse pubbliche. Ne deriverebbe un impatto immediato su categorie centrali per la macchina pubblica e giudiziaria (tra cui avvocati, commercialisti, notai, ingegneri e architetti) e su prestazioni eterogenee: consulenze, progettazioni, incarichi tecnici e difese in giudizio.

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