📰 Superbonus: è truffa anche senza compensazione del credito
Con la recente sentenza n. 45868/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di reati connessi al Superbonus 110%: la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche si consuma già con la creazione e cessione di un credito d’imposta fittizio, anche senza la sua effettiva monetizzazione o compensazione.

Secondo la Suprema Corte, è penalmente rilevante il semplice fatto di aver generato crediti d’imposta inesistenti, anche se questi non sono stati utilizzati per compensare debiti tributari, né effettivamente riscossi. La truffa si perfeziona dunque con la creazione fraudolenta del credito e la sua cessione, nonostante il credito resti nel “cassetto fiscale” del contribuente.

La sentenza rappresenta un importante cambio di rotta rispetto a precedenti orientamenti, ampliando la rilevanza penale della frode ex Superbonus.
Lo Studio Legale Contessa è a disposizione per:

valutare la legittimità dei crediti ceduti;

assistere contribuenti, imprese ed intermediari coinvolti in operazioni di cessione;

difendere chi è accusato ingiustamente di reati connessi al Superbonus.

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