Sempre più italiani trasferiscono residenza e interessi lavorativi in Lussemburgo, ma si ritrovano comunque destinatari di un accertamento fiscale dall’Agenzia delle Entrate italiana. Il sistema si fonda sul principio della tassazione mondiale: se il contribuente è considerato fiscalmente residente in Italia, il Fisco pretende di tassare tutti i redditi ovunque prodotti, con possibili contestazioni su dividendi esteri, redditi di lavoro, partecipazioni societarie e quadro RW.
Il punto centrale diventa allora la residenza fiscale effettiva: non basta l’iscrizione all’AIRE, ma occorre dimostrare dove si trova il centro degli interessi vitali (famiglia, lavoro, casa, conti correnti, attività economiche). A ciò si aggiunge la Convenzione contro le doppie imposizioni Italia–Lussemburgo, che può evitare di pagare due volte sullo stesso reddito, e la verifica della validità delle notifiche all’estero (raccomandata internazionale, PEC, domicilio digitale).
In caso di accertamento, è essenziale agire subito: controllare la regolarità della notifica, verificare i termini per il ricorso, valutare la possibilità di accertamento con adesione, analizzare se i redditi contestati siano in realtà già tassati in Lussemburgo con diritto a credito d’imposta e, se necessario, impostare una difesa davanti alla Corte di Giustizia Tributaria con documentazione completa sulla vita reale in Lussemburgo.
Lo Studio Legale Contessa, in persona dell’Avv. Mario Pio Contessa, assiste gli italiani residenti all’estero, in Italia, in tutte le fasi: dallo studio dell’avviso di accertamento alla verifica della residenza fiscale, dalla gestione del contraddittorio con l’Ufficio alle soluzioni deflattive (adesione, rottamazioni, definizioni agevolate), fino alla tutela giudiziale e, nei casi più gravi, agli strumenti di sovraindebitamento per proteggere il patrimonio.
Se hai ricevuto un accertamento fiscale pur vivendo in Lussemburgo, è opportuno far esaminare l’atto da un professionista prima di compiere qualunque scelta: i termini sono rigidi, ma i margini difensivi, se ben utilizzati, possono potenzialmente ed in astratto, essere molto ampi.
