Quando si accumulano debiti fiscali non pagati, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può agire direttamente sullo stipendio del contribuente, tramite pignoramento presso il datore di lavoro o prelievo dal conto corrente. Non può però “prendere tutto”: la legge impone limiti rigidi per garantire al debitore un minimo vitale. Per i pignoramenti fiscali su stipendio netto mensile, l’art….
Se percepisci 1.500 € netti al mese, il tuo stipendio non può essere pignorato integralmente. La legge prevede limiti precisi: per i debiti ordinari (banche, finanziarie, privati) la trattenuta massima è di 1/5 dello stipendio, quindi circa 300 € al mese. Per i debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la soglia scende di regola al…
Blocco del conto corrente: cosa significa davvero e come provare a risolvere Quando il conto corrente viene bloccato – per pignoramento, intervento dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o misure cautelari – ci si trova, di fatto, senza liquidità: niente prelievi, niente bonifici, difficoltà a pagare affitto, stipendi, fornitori, bollette. Il blocco può riguardare sia privati sia imprenditori,…
Il pignoramento dello stipendio è una delle misure più invasive utilizzate da Agenzia delle Entrate-Riscossione per recuperare i debiti fiscali non pagati: una quota del reddito mensile viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro e versata all’ente di riscossione, senza necessità di un preventivo intervento del giudice (art. 72-bis DPR 602/1973). Dopo la notifica della…
Nel 2026 sempre più contribuenti si trovano nell’impossibilità di pagare le cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Ignorare il problema è l’errore peggiore: dopo i 60 giorni dalla notifica possono partire pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche e un effetto “palla di neve” tra interessi e spese. Le prime mosse da fare, con l’aiuto di un professionista, sono:…
La cartella esattoriale è l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiede il pagamento di imposte, multe o altri debiti verso lo Stato. Non sempre, però, l’atto è legittimo: errori formali, vizi di notifica, prescrizione o motivazioni carenti possono renderlo annullabile davanti al giudice. Una cartella può essere considerata illegittima, ad esempio, quando: riporta importi errati,…
Annullare una cartella esattoriale in autotutela significa chiedere all’Agenzia delle Entrate-Riscossione di correggere o cancellare un atto viziato senza andare subito in giudizio. È uno strumento molto utile quando la cartella contiene errori evidenti: importi sbagliati, debiti prescritti, somme già pagate, vizi di notifica o mancanza di dati obbligatori (come il responsabile del procedimento). L’autotutela…
Quando una persona muore, gli eredi non ricevono solo beni e risparmi, ma anche i debiti, comprese le cartelle esattoriali intestate al defunto. In linea generale, accettare l’eredità significa farsi carico delle imposte e tasse non pagate dal de cuius, ma con una distinzione fondamentale: le sanzioni amministrative e penali non si trasmettono, perché legate…
La cartella esattoriale è l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione chiede il pagamento di tasse, multe o contributi non versati. Non sempre però è redatta e notificata in modo corretto: errori formali o sostanziali possono renderla illegittima e quindi impugnabile davanti al giudice. Tra i vizi più frequenti vi sono: Mancata o errata notifica Se…
Ricevere una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione mette spesso il contribuente in uno stato di forte ansia: il timore è quello di subire un pignoramento su stipendio, conto corrente, auto o immobili. Tuttavia, prima che l’espropriazione forzata diventi realtà, l’ordinamento offre diversi strumenti per difendersi e gestire il debito in modo più sostenibile. Una delle vie…
