Sempre più italiani scelgono Malta per motivi di lavoro, vita personale o pianificazione fiscale. Ma il trasferimento all’estero, da solo, non basta a chiudere i rapporti con il Fisco italiano.
L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza monitorano con particolare attenzione i trasferimenti in Paesi a regime fiscale favorevole, verificando se la residenza estera sia effettiva o solo apparente.
In presenza di:
famiglia rimasta in Italia;
immobili, conti, società o attività economiche in Italia;
presenza fisica in Italia per buona parte dell’anno;
l’Amministrazione potrebbe contestare una “residenza fittizia a Malta”.
Dopo la riforma dell’art. 2 TUIR, la residenza fiscale si basa su tre assi fondamentali:
domicilio / centro degli interessi vitali (famiglia, relazioni personali, vita quotidiana);
presenza fisica in Italia per la maggior parte del periodo d’imposta;
residenza anagrafica e iscrizione alle anagrafi.
L’iscrizione all’AIRE non è più sufficiente a “blindare” la residenza estera: è solo una presunzione relativa. Il Fisco può superarla con:
indagini bancarie (anche su conti esteri);
scambi di informazioni con Malta;
analisi del tenore di vita e delle spese sostenute in Italia.
Lo Studio Legale Contessa – Avv. Mario Pio Contessa assiste contribuenti italiani che vivono e lavorano all’estero, inclusi i residenti a Malta, in tutte le fasi del rapporto col Fisco italiano, in Italia.
Per info: www.studiolegalecontessa.com
